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Scoliosi e Posturalspine®: nuovi orizzonti terapeutici

Dal punto di vista etimologico il termine SCOLIOSI deriva dal greco, “Skoliòs” vuol dire “curvo, obliquo”. La letteratura attuale definisce la Scoliosi una curva che si sviluppa nello spazio, dovuta a un movimento di torsione generalizzato a tutto il rachide
La letteratura mondiale fa anche un netto distinguo tra “Atteggiamento Scoliotico” e “Scoliosi”. Quando si parla di atteggiamento scoliotico si fa riferimento a quegli atteggiamenti posturali non corretti che il bambino assume giornalmente; alcuni studiosi riferiscono che questo atteggiamento è il primo stadio dell’evoluzione di una scoliosi vera. E’ proprio in questo stadio che si deve attuare la prevenzione.
Tali atteggiamenti non sono delle vere e proprie alterazioni dello scheletro osseo o del sistema muscolo-legamentoso, ma sono dei vizi posturali che, a lungo andare, se non corrette, possono trasformarsi in danni non solo estetici ma anche scheletrici.
La letteratura ortopedica definisce gli atteggiamenti suddetti con il termine “Paramorfismi”, ossia alterazioni delle forme corporee caratterizzate da un modesto allontanamento dalla norma. Essi, se individuati in tempo, possono essere corretti e riducibili mediante la kinesiterapia – ginnastica posturale o ancor meglio neuromodulazione posturale

I paramorfismi sono caratteristici dell’età scolare, dal periodo prepuberale alla pubertà vera e propria; in termini anagrafici coincide con il periodo che va dagli 8 ai 12 anni, età in cui i bambini purtroppo si allontanano dai controlli del medico pediatra ed i genitori, più rilassati, ignorano il pericolo della scoliosi non sottoponendo i ragazzi al controllo medico periodico ed anzi spesso si affidano alle mode del momento creando così dei danni spesso irreversibili alla colonna vertebrale
Può essere imprudente, infatti, sottovalutare l’importanza del paramorfismo: anche il paramorfismo deve essere curato da personale altamente specializzato.
Pertanto una alterazione posturale che insorge nel periodo delicatissimo della crescita, richiede molta competenza. Sarebbe opportuno una visita medica o almeno una seria valutazione posturale periodica per capire se il bambino cresce con una postura armoniosa o meno.
La prevenzione dei paramorfismi nell’età scolare assume, pertanto, un ruolo importante nella profilassi della salute generale dell’organismo.
Secondo la legge del carico di Delpech, le forme paramorfiche non trattate, possono costituire il presupposto di una anomalia della distribuzione del carico stesso, con l’alterazione dell’osteogenesi nelle zone di accrescimento dello scheletro.
Il rischio che consegue a tutto ciò è che l’atteggiamento scoliotico si strutturi creando delle gravi alterazioni scheletriche dette “Dismorfismi”. In altre parole, un vizio posturale non idoneamente curato può diventare una vera e propria deformità con danno non solamente estetico ma anche scheletrico. Quando si parla di “Scoliosi” non si può non citare il Prof. Renè Pedriolle, tra i più grandi studiosi al mondo di tutti i tempi; studioso che mi pregio di aver conosciuto personalmente.
Renè Pedriolle nel suo studio tridimensionale riferisce che “la Scoliosi” è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione. Questa deformazione che si esprime lateralmente, è una curva tridimensionale, in altre parole, la scoliosi è una curva che si sviluppa nello spazio ed è dovuta ad un movimento di torsione generalizzato a tutto il rachide, questo movimento è generato da una perturbazione localizzata che provoca una rottura dell’equilibrio del rachide.

Il movimento di torsione crea un dorso cavo e lo fa sembrare una deformazione laterale.
In un secondo tempo, questo dorso cavo sarà proiettato posteriormente a seconda dell’aggravamento della curva, creando una cifosi paradossa.
Tutte le vertebre sono in estensione le une in rapporto alle altre. Gli spazi intervertebrali si aprono in avanti, esse iniziano egualmente un movimento di inclinazione laterale.
Sul piano assiale, le vertebre attuano uno spostamento.
Per le scoliosi non più posturali, ma strutturali il solo trattamento correttivo con la ginnastica è limitato e non sempre soddisfacente perciò bisogna ricorrere ad una diagnosi precoce Ortopedica o Fisiatrica e spesso risulta necessario l’uso di un corsetto ortopedico che deve essere confezionato come un abito su misura, il corsetto diventa dunque un attrezzo da ginnastica. La kinesiterapia dentro il corsetto deve mirare ai principi ortopedici consolidati nel tempo , e deve essere strutturata nelle 4 dimensioni , la quarta dimensione è il tempo senza mai trascurare l’aspetto motivazionale del piccolo paziente che se non adeguatamente stimolato con delle posture propriocettive – correttive, spesso abbandona precocemente il trattamento con conseguenze biomeccaniche disastrose e un senso di fallimento e frustrazione dal parte del terapista e del medico. Inoltre come dice la letteratura occorre lavorare sul sistema antigravitario ed è proprio il sistema antigravitario che permette di stimolare e mantenere una correzione nel tempo. Seguendo tali principi alcuni anni fa ho brevettato “PosturalSpine” neuromodulatore posturale polisensoriale che in breve tempo permette, la riduzione angolare di alcune scoliosi.

Prof. Dott. Carmelo D’Amanti

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